L’Analisi Transazionale deriva dalla psicoanalisi ed il suo ideatore è Berne. E’ una filosofia oltre ad essere una teoria di sviluppo della personalità ed un sistema di tecniche terapeutiche. Lo scopo dell’A.T. è di raggiungere l’autonomia che è rappresentata dal proprio copione di vita. Esistono cinque termini base :
1 STATI DELL’IO
2 TRANSAZIONI
3 GIOCHI
4 COPIONE
5 CONTATTO
LO STATO DELL’IO è definito da Berne come un sistema coerente di pensieri, sentimenti e comportamenti. Non sono ruoli ma realtà psicologiche e fenomenologiche. In ogni persona coesistono tre stati dell’io : GENITORE, BAMBINO ed ADULTO. Nel GENITORE è registrato tutto ciò che il fanciullo ha visto fare o udito affermare da parte dei genitori. Il genitore può essere AFFETTIVO (mi prendo cura di te, io ti salverò) o NORMATIVO (impone regole, punisce può diventare carnefice). Può avere valenza positiva o negativa il confine è nella svalutazione dell’altro. Nel BAMBINO vengono fissate le reazioni del piccolo a ciò che vede e ascolta. Il bambino ADATTATO può essere positivo (ottiene ciò che vuole compiacendo) o negativo (autodistruttivo per ottenere attenzione). Il bambino LIBERO può essere positivo (si esprime direttamente, si diverte, non fa male a nessuno) o negativo ( fa male agli altri o a se divertendosi). Nell’ ADULTO vengono immagazzinate le informazioni sulla base dell’esperienza precedente. Si inizia a formare da piccolo con l’acquisizione delle facoltà motorie. Grazie all’adulto,il ragazzo può cominciare a riconoscere la differenza fra la vita come : gli è stata insegnata (genitore), è stata desiderata o sognata (bambino) la va scoprendo da solo (adulto).
Una TRANSAZIONE è uno scambio a livello stimolo – risposta dei rispettivi stati dell’io di due persone. Quando inizio una relazione con l’altro, attivo uno dei miei stati dell’io ed effettuo una transazione, da uno dei miei stati ad uno stato dell’altro. Una transazione è incrociata tutte le volte che uno risponde da uno stato dell’io diverso da quello che si aspettava il richiedente. Esempio : “Che ore sono ?” (adulto verso adulto) “Ti dimentichi sempre l’orologio !” (genitore verso bambino). “Lo faccio per sentire la tua bella vocina ! (bambino verso bambino). Le prime esperienze portano alla scelta della POSIZIONE ESISTENZIALE di base che la persona assume nei confronti di se stesso, degli altri e della realtà, secondo Ernst sono quattro :
IO SONO OK – TU SEI OK (ottimismo, distensione, felicità ricercano carezze positive)
IO SONO OK –TU NON SEI OK (rabbia contro l’altro, ricercano carezze negative)
IO NON SONO OK – TU SEI OK (paura, colpa, ricercano carezze negative)
IO NON SONO OK – TU NON SEI OK (pessimismo,scettico ricercano carezze negative)
I GIOCHI si fondano essenzialmente sulla transazione asimmetrica io sono OK – tu non sei OK Per i neonati è importante l’intimità fisica, il contatto, riuscire a procurarsi una certa dose di CAREZZE indispensabile alla sopravvivenza. La carezza è in A.T. l’unità di misura di riconoscimento. Esistono carezze fisiche, verbali e mimiche, carezze positive (contenenti il messaggio tu vali) o negative (tu non vali). L’individuo trasforma l’originaria fame di contatto fisico in fame di riconoscimento sociale. Un’altra necessità fondamentale dell’individuo è quella di strutturare il suo tempo col fine di organizzare il proprio bisogno di contatto sociale. Il GIOCO PSICOLOGICO soddisfa la necessità di fame di riconoscimento e di struttura. Le persone cercano così di manipolare le emozioni. Tali tipi di relazioni psicopatologiche prendono in A.T. il nome di RICATTO. I vantaggi sono : ottenere carezze, strutturare il tempo, mantenere la posizione esistenziale, portare avanti il copione, evitare l’intimità, rendere la gente prevedibile.Il gioco si ha quando è presente uno scambio di ruolo. I ruoli fondamentali sono tre : VITTIMA (io non sono OK tu sei OK) – CARNEFICE (io non sono OK tu non sei OK) – SALVATORE (io sono OK tu non sei OK).
L’ANALISI DEL COPIONE. I copioni sono piani di vita basati su decisioni AUTOLIMITANTI prese durante l’infanzia dal bambino e rinforzate dai genitori. E’ basata su convinzioni riguardanti sé, gli alti e la vita come reazione a situazioni frustranti dell’infanzia, consce o non consce. E’ tanto più rigido quanto più è stato assunto in una situazione vissuta dal bambino come minaccia della propria sopravvivenza. Il copione è autolimitante, ha un andamento RIPETITIVO ed un risultato prestabilito o TORNACONTO FINALE.
Esistono due tipi di messaggi genitoriali ; PEMESSI e MESSAGGI DI COPIONE.
I permessi sono tutti quei messaggi che facilitano l’esperessione delle potenzialità del bambino e ne stimolano lo sviluppo ( esistere, provare sensazioni consapevolmente, avere sentimenti, essere sano, pensare, entrare in intimità, fare parte, essere se stesso…) I messaggi di copione si dividono in INGIUNZIONI e MESSAGGI DI CONTROCOPIONE. Le ingiunzioni sono non verbali, sono dei divieti (non esistere, non essere intimo ..) i messaggi di controcopione dette anche spinte, solo in apparenza vanno contro il copione in realtà a lungo termine portano alla realizzazione del copione stesso e sono :
SII PERFETTO ( per essere accettati bisogna essere perfetti )
SII FORTE ( bisogna nascondere le proprie debolizze)
COMPIACIMI ( per essere approvati, i bisogni degli altri vengono prima, sono come tu mi vuoi)
SBRIGATI ( bisogna fare tutto velocemente, ansia, comportamento frenetico)
SFORZATI, TENTA DISPERATAMENTE ( bisogna applicarsi a fondo con fatica e sacrificio).
Il lavoro terapeutico deve procedere sulla base di un CONTATTO fra terapeuta e paziente sugli obiettivi e modi. Il contatto ha la funzione di verificare gli obiettivi raggiunti all’interno del trattamento e delimita il campo da parte del cliente e del terapeuta. La definizione del rapporto è BILATERALE. Questo perché l’AT insiste sul cambiamento dei comportamenti e non solo sulla comprensione delle cause, obbligando il cliente ad assumersi le responsabilità del proprio comportamento.