La Gestalt (parola tedesca che significa forma, schema, rappresentazione), è una corrente psicologica riguardante la percezione e l’ esperienza che nacque e si sviluppò agli inizi del ‘900 in Germania per poi proseguire la sua articolazione negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale. L’innovazione delle teorie della Gestalt riguardano il modello del comportamento che è basato nel modo in cui viene percepita la realtà, anziché per quella che è realmente. Il primo pilastro della teoria della Gestalt fu costruito sullo studio dei processi percettivi e in una percezione immediata del mondo fenomenico. Anche nel settore della psicologia sociale le teorie della Gestalt entrarono in conflitto con quelle comportamentiste, che prevedevano di spiegare il comportamento sociale solo in base alle gratificazioni sociali, quali l’elogio e l’approvazione, e proposero invece la teoria dell’attribuzione che metteva in risalto le sensazioni, le percezioni, gli obiettivi, le intenzioni, le convinzioni, le motivazioni e le credenze. La Gestalt comprende numerose tecniche ma la sua essenza è costituita da uno spirito, in cui essa procede, che tende a favorire un contatto autentico, un adattamento creativo dell’organismo all’ambiente e una consapevolezza dei nostri giochi interiori che ci ingabbiano in comportamenti sempre ripetitivi. La terapia della Gestalt è quindi un approccio fenomenologico clinico, centrato sulla descrizione del sentito del cliente. Se la Psicologia Umanistica pone al centro del sistema l’uomo, la Gestalt è una nuova visione dell’uomo e del mondo in permanente integrazione. L’approccio multidimensionale all’uomo, viene espresso simbolicamente da Ginger con il pentagramma i cui vertici sono le cinque principali dimensioni dell’attività umana (fisica, affettiva, razionale, sociale, spirituale). La Gestalt lavora sul passaggio fra corpo ed idee, materia e spirito incoraggiando le scappate nell’immaginario ma sempre cercandone i legami con la realtà sociale e concreta, per Perls, uno dei capofila dell’approccio gestaltico, come per Freud, il sogno è una strada maestra.
In ultima analisi, il counseling della Gestalt si è strutturato ponendo in primo piano l’attenzione al cliente come individuo come insegna Rogers e non come portatore di 
un problema. Il cliente è consapevole di ciò che sta facendo ed il counselor lo aiuta a rimanere centrato su ciò che prova, sempre nel qui ed ora. L’obiettivo non è quello di guarire una persona ma di aiutarla a crescere in un cammino di sempre maggior centratura e integrazione di sé. La Gestalt tiene conto dell’organismo nella sua totalità , il suo approccio è olistico. Personalmente sento che la Gestalt oltre al ventaglio di tecniche che mette a disposizione, mi conquista perché è una terapia che permette ad ognuno di esprimersi liberamente secondo un proprio stile, in modo unico e personale. E’ questo credo il significato per cui Ginger stesso ne parla come una vera e propria “arte” di vivere.